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17 febbraio 2023

Chi sono


Mi presento

Questo Blog ha il fine di divulgare la storia di questo reparto speciale della Marina Militare Italiana, di nome: "Battaglione" e poi diventato "Brigata San Marco", con con l'intento di consolidare i rapporti fra tutti i fanti di Marina di ogni tempo ed epoca fino ai giorni nostri.


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   Salve a tutti "Frà/Amici" e compagni di naia, ho deciso di realizzare questo Blog perché sono stato praticamente trascinato dagli eventi, mi chiamo Antonio Egidio Arrighini, classe 1957, contingente: 2°/57, "Assaltatore" per chi non mi conosce visto che stò realizzando questo Blog, mi presento, "spero di non annoiarvi" però ci stà qualcosa vi dovrò ben dire, o no?.
   Fin da bambino l'attività fisica per me ha avuto un ruolo determinante, ho praticato varie discipline sportive ho iniziato con l'Arte Marziale dei nostri tempi, il Karatè uno dei miei fratelli  "Arrighini Damiano" era Maestro istruttore federale, aveva due palestre dove insegnava questa meravigliosa difesa personale, poi, il sottosritto, essendo curioso per natura, volevo praticare anche altri sport, così all’età di 8 anni iniziai a fare seriamente e con molto impegno "Ginnastica Artistica" fino all'età di 15 anni  ottenendo risultati di un certo rilievo, in quell'arco di tempo ho fatto innumerevoli gare riportando risultati e soddisfazioni personali vincendo anche gare importanti "Campionati Regionali e Provinciali" contemporaneamente a questa disciplina frequentavo anche il tatami di "Lotta Greco Romana" insieme ad un altro mio fratello, poi, alle scuole medie ho fatto tre anni di "Atletica leggera" e anche qui ho ottenuto buoni piazzamenti come centometrista e anche nella disciplina dei 1800 metri, questo per definire il mio Background sportivo che mi ha fornito fisicamente le qualità per affrontare in linea di massima buona parte delle difficoltà che si possano riscontrare nella vita di tutti i giorni. A sedici anni ho cominciato a frequentare una scuola di alta formazione del Ministero della Difesa però come (studente civile) presso l'Istituto Idrografico della Marina di Genova dove mi occupavo di Multimedialità, Informatica e Cartografia ad indirizzo civile e militare il mio compito era quello di curare l'immagine dell'Ente Cartografico di Stato, essendo l'Istituto Idrografico unico ente Oceanografico e Cartografico della Marina Militare Italiana.
    Tutto questo mi ha regalato grande autostima e determinazione su quello che avrei voluto poi fare per quanto riguarda il mio futuro, così quando arrivò il giorno  della partenza al servizio militare di leva in Marina, "Gennaio/Febbraio 1978" mi chiamarono a La Spezia per il CAR (Centro Addestramento Reclute) ...e nel mese in cui ci dovevano fare l'inplotonamento e la successiva destinazione richiesi espressamente al Comando di poter fare i test di ammissione per il corso da Sommozzatore Incursore nella Marina (sapenvo di disporre delle capacità e dei requisiti fisici richiesti per quella specializzazione) avendo già una buona esperienza di pesca subacquea a livello amatoriale, avevo intenzione di ottenere il brevetto militare da sommozzatore nei valorosi Comsubim, sapevo che mi sarebbe servito anche per il  futuro poi da civile per avere crediti professionali. La mia richiesta fu accolta così mi recai a Varignano alla Caserma Teseo Tesei sede storica degli Incursori di marina per fare tutti i test fisici/attitudinali d'obbligo previsti, quel giorno ricordo che eravamo un gruppetto di giovani e le prove da superare mettevano a dura prova la resistenza fisica di noi reclute, armati di volontà e motivazione ad eccellere, le prove fisiche di (apnea statica in piscina, esercitazioni di zavorramento sul fondo con e senza maschera e  attrezzature subacquee con autorespiratore e sacco polmonare a calce sodata, nuoto stile libero, la corsa veloce sui 2 o 300 metri, piegamenti sulle braccia (flessioni), l'attività in palestra (trazioni alla sbarra), corsa di fondo (5000 metri non ricordo quanti minuti), prova con la fune, salto in alto e poi la camera iperbarica e non ricordo cos'altro), in quel periodo ero tonico e ben allenato,  non mi spaventava la fatica, mi sentivo forgiato a dovere, resistevo comunque ad ogni prova, la mia ambizione era solo quella di entrare a far parte di quel corpo degli  Incursori e di ottenere poi il brevetto rilasciato a fine corso, sono sicuro di aver fatto anche bene, così mi aveva detto anche uno degli istruttori che mi seguiva; fatto tutto mi fu riferito che per avere l'esito di come erano andati i test si doveva attendere ancora qualche giorno ma  purtroppo non mi fu mai fornito, da parte dello staf dei Comsubin nessuna informazione, è stato un atteggiamento che non ho proprio capito e che fino ad oggi ancora non mi spiego nonostante avessi telefonato all'ufficio competente per avere delle risposte, probabilmente per via del Curriculum sportivo che avevo era destino che finissi nel Battaglione Sa Marco.
    Il periodo di addestramento reclute del CAR a La Spezia era ormai alla fine e dopo qualche giorno mi arrivò la destinazione: il movimento era proprio per il “Battaglione San Marco” (Brindisi) Isole Pedane. Comunque sia a Febbraio del 1978 partii da  La Spezia con destinazione Puglia a 1000 km da casa. Non ricordo che giorno fosse ma quel giorno di Febbraio era molto freddo e insieme a molte altre reclute arrivammo in prossimità della diga che collegava le Isole Pedagne,


(sede storica del Battaglione) alla terraferma, pioveva che Dio la mandava, mi sono detto: che posto sperduto è questo? Ma dove cazzo sono capitato?. L’acqua veniva giù a secchi e a noi reclute ci riunirono in un campo per fare l’appello sotto un diluvio, l’acqua ci entrava dal collo e ci usciva dalle caviglie, così iniziò la mia avventura da Marò nel Battaglione San Marco orgoglio della Marina Militare Italiana. Tutto quello che accadde dopo, sono mesi di esercitazioni e dura attività fisica che voi fra e amici conoscete anche meglio di me che è servita a forgiare il fisico ulteriormente per tirare fuori il leone che dentro ogni fante alberga dormiente, ma la cosa più bella che ricordo di quel periodo era l'amicizia e la fratellanza che si era creata fra di noi marò, in servizio e ancor più quando eravamo in libera uscita a Brindisi, dove spesso succedevano tafferugli con gli abitanti del posto che non vedevano di buon occhio noi ragazzi del Battaglione in "divisa", gli abitanti avevano timore che gli rubassimo le donne, magari sarà stato anche vero, ma cosa potevamo fare a quell'età lontani centinaia di chilometri da casa se non attaccare discorso con qualche ragazza? Oppure fare amicizia con qualcuno del posto? Bastava uno sguardo e un complimento di troppo e finiva in rissa. Spesso per questo motivo dovevamo correre in soccorso a qualche nostro compagno circondato da brutti ceffi e teppisti con cattive intenzioni. 
    Lo spirito di corpo di noi ragazzi del San Marco in quei momenti usciva di prepotenza e bastava che qualcuno di noi fosse in difficoltà e decine di compagni piombavano subito in soccorso per dargli man forte e in qualche modo si cercava di risolvere la situazione "con le buone o con le cattive" Purtroppo erano tempi difficili per noi Marinai di Leva in quegli anni (fine '70) dove vi era troppo flusso di militari di leva in divisa in libera uscita, quelli del posto ce lo facevano capire chiaramente che "non gradivano la nostra presenza".
Dal giorno in cui arrivai (Febbraio '78 fino a Giugno/Luglio '78) "aggregato a  Pedagne) in attesa del trasferimento ho passato giorni e mesi intensi e indimenticabili con tanti di voi frà del 2°/57, ne cito solo alcuni: Eros Bellan, Francesco Calderaro, Marco Rimoldi, Ombrinelli, Aldo Placì, Antonio Giannoccaro, Carrieri e tanti altri che poi hanno continuato la naia poi al Castello Svevo, per quanto mi riguarda il Battaglione era diventato una fratellanza, ma poi ad un certo punto a metà Giugno circa arrivò un fonogramma dal Ministero della Marina (Roma) in cui vi era scritto che per "Esigenze di Servizio non prorogabili" in quanto "Tecnico Informatico della  Marina Marina Militare" presso Maridrografico Genova dovevo essere trasferito d'urgenza all'Istituto Idrografico della Marina, ente Cartografico di Stato e della Marina, dovevo sostituire una professionalità venuta meno in un reparto, così bruscamente e in anticipo finì la mia  avventura nel corpo del Battaglione San Marco, ma l'esperienza di quei mesi vissuti con amici e compagni d'arma è stata indimenticabile, nonostante fossi stato "Comandato" presso un'altro ente Militare a pochi chilometri da casa, dove ho completato fino alla fine il servizio di leva.
    Concludo dicendo che lo spirito di corpo che c'è nel San Marco non teme confronti con nessun'altro corpo nel panorama in Marina, l'amicizia i valori e la fratellanza che si era creata lì mi era entrato nel sangue e me la sono portata fino ai giorni nostri; successivamente, dopo il trasferimento a Genova, nonostante fossi nella mia città, spesso il mio pensiero era li con voi miei cari Frà, devo dire che con voi è stata una bella esperienza che difficilmente potrò dimenticare. Per sempre ...vi abbraccio tutti.

...Per Mare per Terram!!! ... San Marco!!!

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